INGVvulcani

Italia, culla della vulcanologia

Menu Salta al contenuto
  • Home
  • Chi siamo
  • I vulcani in Italia
    • Somma – Vesuvio
    • Campi Flegrei
    • Ischia
    • Etna
    • Stromboli
    • Vulcano
    • Lipari
    • Pantelleria
  • La pericolosità vulcanica
  • Glossario
  • FAQ
  • Contatti
  • INGV.IT

Mese: Ottobre 2019

15 Ottobre 201915 Ottobre 2019 ingvvulcani

La caldera dei Campi Flegrei: una lunga storia scritta nelle rocce

10 Ottobre 201920 Novembre 2019 ingvvulcani

Il 12 e 13 ottobre la nona edizione di Io Non Rischio

9 Ottobre 20198 Ottobre 2019 ingvvulcani

Ovidio e i suoi fratelli

Segui il blog via email

Inserisci il tuo indirizzo email per seguire questo blog e ricevere notifiche di nuovi messaggi via e-mail.

Seguici su Facebook e YouTube

  • Facebook
  • YouTube

Categorie

  • arte e scienza (2)
  • Campi Flegrei (10)
  • cinema e vulcani (2)
  • curiosità vulcaniche (15)
  • divulgazione (11)
  • eruption (2)
  • Eruzione laterale o di fianco (7)
  • eruzione parossistica (7)
  • eruzioni e clima (2)
  • eruzioni nella storia (22)
  • Eruzioni sub-terminali (2)
  • Etna (23)
  • evento (10)
  • fenomeni vulcanici (47)
  • INGV (36)
  • Mappa colata lavica (5)
  • mitigazione del rischio vulcanico (3)
  • monitoraggio geochimico (3)
  • monitoraggio sismico (8)
  • monitoraggio vulcanico (24)
  • Mount Etna (2)
  • pericolosità vulcanica (16)
  • rischio vulcanico (9)
  • scuola (3)
  • Sicilia (7)
  • Sicily (3)
  • Stromboli (12)
  • Vesuvio (10)
  • vulcani italiani (22)
  • vulcani nel mondo (11)
  • vulcanismo sottomarino (1)
  • Vulcano (2)

Articoli recenti

  • L’eruzione del vulcano Whakaari (White Island, Nuova Zelanda) del 9 dicembre 2019
  • Storia del Monte Nuovo, l’ultima eruzione dei Campi Flegrei
  • La caldera dei Campi Flegrei: una lunga storia scritta nelle rocce

Articoli più visti

  • L’eruzione del vulcano Whakaari (White Island, Nuova Zelanda) del 9 dicembre 2019
  • Storia del Monte Nuovo, l’ultima eruzione dei Campi Flegrei

Galleria immagini

Figura 6. Vista aerea del Cratere Centrale e del Cratere di Nord-Est (sullo sfondo a sinistra) nel 1961, guardando verso nord-est. Nella parte meridionale del Cratere Centrale (in primo piano) si distingue un largo cono piroclastico, formatosi durante le eruzioni parossistiche del 1956 (e forse anche del 1961). Più indietro, la Voragine, che emette un pennacchio di gas (un po' ritoccato), e che è circondata da un campo lavico formato durante l’attività parossistica del maggio 1961. Durante questa attività è avvenuto un trabocco lavico verso nord-nord-ovest (a sinistra). In basso a destra, si può osservare la parte più meridionale della frattura eruttiva del 1949 sul fianco del cono centrale. Dalla collezione privata di Santo Scalia.
Figura 6. Vista aerea del Cratere Centrale e del Cratere di Nord-Est (sullo sfondo a sinistra) nel 1961, guardando verso nord-est. Nella parte meridionale del Cratere Centrale (in primo piano) si distingue un largo cono piroclastico, formatosi durante le eruzioni parossistiche del 1956 (e forse anche del 1961). Più indietro, la Voragine, che emette un pennacchio di gas (un po’ ritoccato), e che è circondata da un campo lavico formato durante l’attività parossistica del maggio 1961. Durante questa attività è avvenuto un trabocco lavico verso nord-nord-ovest (a sinistra). In basso a destra, si può osservare la parte più meridionale della frattura eruttiva del 1949 sul fianco del cono centrale. Dalla collezione privata di Santo Scalia.
Palazzo Serra di Cassano, Napoli
Palazzo Serra di Cassano, Napoli
Figura 2. Attività stromboliana ed emissione di una piccola colata di lava dalla bocca orientale del Nuovo Cratere di Sud-Est, vista da Est all’alba del 29 novembre 2018. La colata lavica è molto corta, ma il distacco e il rotolamento di numerosi blocchi incandescenti dal fronte e dai lati della colata generano l’impressione che la colata stessa raggiunga la base del Nuovo Cratere di Sud-Est. Si nota anche che il conetto di scorie dentro la Bocca-E è cresciuto notevolmente rispetto a quanto osservabile nella figura 1. Foto di Giò Giusa.
Figura 2. Attività stromboliana ed emissione di una piccola colata di lava dalla bocca orientale del Nuovo Cratere di Sud-Est, vista da Est all’alba del 29 novembre 2018. La colata lavica è molto corta, ma il distacco e il rotolamento di numerosi blocchi incandescenti dal fronte e dai lati della colata generano l’impressione che la colata stessa raggiunga la base del Nuovo Cratere di Sud-Est. Si nota anche che il conetto di scorie dentro la Bocca-E è cresciuto notevolmente rispetto a quanto osservabile nella figura 1. Foto di Giò Giusa.
Mappa del Vulcano Kīlauea e ubicazione dei principali centri eruttivi. La striscia rossa rappresenta la rift zone, dove da secoli si concentra l’attività eruttiva e la deformazione del vulcano. I rettangoli racchiudono rispettivamente l’area sommitale del vulcano (in blu, dove è presente il cratere dell’ Halema'uma'u), e lungo il rift Orientale, il Pu'u 'Ō'ō (in verde), e l’area della Lower East Rift Zone dove attualmente sono attive le eruzioni.
Mappa del Vulcano Kīlauea e ubicazione dei principali centri eruttivi. La striscia rossa rappresenta la rift zone, dove da secoli si concentra l’attività eruttiva e la deformazione del vulcano. I rettangoli racchiudono rispettivamente l’area sommitale del vulcano (in blu, dove è presente il cratere dell’ Halema’uma’u), e lungo il rift Orientale, il Pu’u ‘Ō’ō (in verde), e l’area della Lower East Rift Zone dove attualmente sono attive le eruzioni.
Figura 2 - Denario d’argento di Tito imperatore. Testo: "Imperatore Tito Cesare Vespasiano Augusto Pontefice Massimo; Nona volta con la Tribunicia Potestà, Imperatore per la Quindicesima, Console per la Settima, Padre della Patria" (Immagini da: a sinistra l’originale - Museo Nazionale di Napoli, Medagliere, Vetrine Napoli, Sala III, Vetrina I, inv.14312/176; a destra moneta lucidata da collezione - Wikipedia; Classical Numismatic Group, Inc. http://www.cngcoins.com; traduzione di Grete Stefani, 2006)
Figura 2 – Denario d’argento di Tito imperatore. Testo: “Imperatore Tito Cesare Vespasiano Augusto Pontefice Massimo; Nona volta con la Tribunicia Potestà, Imperatore per la Quindicesima, Console per la Settima, Padre della Patria” (Immagini da: a sinistra l’originale – Museo Nazionale di Napoli, Medagliere, Vetrine Napoli, Sala III, Vetrina I, inv.14312/176; a destra moneta lucidata da collezione – Wikipedia; Classical Numismatic Group, Inc. http://www.cngcoins.com; traduzione di Grete Stefani, 2006)
Figura 3 – Il gruppo in piazza Plebiscito, sotto i portici della basilica di S. Francesco di Paola.
Figura 3 – Il gruppo in piazza Plebiscito, sotto i portici della basilica di S. Francesco di Paola.
figura 1 - Affresco della Casa del Centenario a Pompei, attualmente al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il monte raffigurato è presumibilmente il Vesuvio come appariva prima dell'eruzione del 79 d.C. (fonte immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/File:Pompeii_-_Casa_del_Centenario_-_MAN.jpg).
figura 1 – Affresco della Casa del Centenario a Pompei, attualmente al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il monte raffigurato è presumibilmente il Vesuvio come appariva prima dell’eruzione del 79 d.C. (fonte immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/File:Pompeii_-_Casa_del_Centenario_-_MAN.jpg).
Vista dell’area sommitale dell’Etna da sud a gennaio 2011 (a) e gennaio 2018 (b). Quello che al tempo della prima foto era ancora conosciuto come “pit crater” (cratere a pozzo) è diventato un enorme complesso di diversi coni sovrapposti, il Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC), che ha largamente obliterato il “vecchio” Cratere di Sud-Est (SEC). A sinistra, i crateri Voragine (VOR) e Bocca Nuova (BN).
Vista dell’area sommitale dell’Etna da sud a gennaio 2011 (a) e gennaio 2018 (b). Quello che al tempo della prima foto era ancora conosciuto come “pit crater” (cratere a pozzo) è diventato un enorme complesso di diversi coni sovrapposti, il Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC), che ha largamente obliterato il “vecchio” Cratere di Sud-Est (SEC). A sinistra, i crateri Voragine (VOR) e Bocca Nuova (BN).
BoschiTwitter
Figura 7 - Sismicità del Vesuvio nel periodo 20 novembre - 18 dicembre 2018. Istogramma del numero di terremoti al giorno.
Figura 7 – Sismicità del Vesuvio nel periodo 20 novembre – 18 dicembre 2018. Istogramma del numero di terremoti al giorno.
Figura 1 - Itinerario del trekking urbano organizzato a Napoli dal Coordinamento Napoletano Donne nella Scienza il 20 ottobre 2018, nell’ambito della manifestazione Natura e paesaggio: la Campania e i suoi vulcani.
Figura 1 – Itinerario del trekking urbano organizzato a Napoli dal Coordinamento Napoletano Donne nella Scienza il 20 ottobre 2018, nell’ambito della manifestazione Natura e paesaggio: la Campania e i suoi vulcani.
Attività di ricerca INGV all’ Halema'uma'u nel febbraio 2018. In alto: a sinistra, il lago di lava, caratterizzato da una persistente circolazione delle placche; a destra, frequente attività di degassamento e frammentazione del magma (c.d. spattering). In basso: a sinistra, la zona intorno al cratere, ricoperta dai ‘capelli di Pele’, filamenti di vetro che si formano in seguito alla frammentazione del magma fluido; a destra, i vulcanologi dell’INGV a lavoro. Foto: Elisabetta Del Bello - Daniele Andronico.
Attività di ricerca INGV all’ Halema’uma’u nel febbraio 2018. In alto: a sinistra, il lago di lava, caratterizzato da una persistente circolazione delle placche; a destra, frequente attività di degassamento e frammentazione del magma (c.d. spattering). In basso: a sinistra, la zona intorno al cratere, ricoperta dai ‘capelli di Pele’, filamenti di vetro che si formano in seguito alla frammentazione del magma fluido; a destra, i vulcanologi dell’INGV a lavoro. Foto: Elisabetta Del Bello – Daniele Andronico.
il cono del Nuovo Cratere di Sud-Est visto dall’orlo della Valle del Bove; a sinistra si vede il vecchio cono del Cratere di Sud-Est.
il cono del Nuovo Cratere di Sud-Est visto dall’orlo della Valle del Bove; a sinistra si vede il vecchio cono del Cratere di Sud-Est.
Figura 6 – Un momento del Convegno presso la facoltà di Architettura dell’Università Federico II di Napoli.
Figura 6 – Un momento del Convegno presso la facoltà di Architettura dell’Università Federico II di Napoli.
Figura 3 - Immagine scattata dopo lo tsunami del 2002 a Stromboli che mostra i danni causati agli abitati ubicati lungo la costa.
Figura 3 – Immagine scattata dopo lo tsunami del 2002 a Stromboli che mostra i danni causati agli abitati ubicati lungo la costa.
7 - INGV - recupero strumentazione sottomarina
7 – INGV – recupero strumentazione sottomarina
Stromboli. Installazione della stazione BS2 (Blueseis) a SE dei crateri attivi (Foto: Laurent Mattio/iXBlue).
Stromboli. Installazione della stazione BS2 (Blueseis) a SE dei crateri attivi (Foto: Laurent Mattio/iXBlue).
Anna Magnani in un altro fotogramma del film “Vulcano” di William Dieterle (Italia, 1950)
Anna Magnani in un altro fotogramma del film “Vulcano” di William Dieterle (Italia, 1950)
Figura 4 - Michele Di Donato, "Brain Cloud", 2018 Composizione fotografica.
Figura 4 – Michele Di Donato, “Brain Cloud”, 2018 Composizione fotografica.
Il cratere de La Fossa di Vulcano (foto di G. De Astis).
Il cratere de La Fossa di Vulcano (foto di G. De Astis).
Figura 1. Il piccolo cono di scorie all’inizio della sua crescita all’interno della bocca orientale (chiamata anche “Bocca-E” in questo articolo) del Nuovo Cratere di Sud-Est, visto da Est. Foto aerea del 9 novembre 2018, scattata da Stefano Branca (INGV-Osservatorio Etneo).
Figura 1. Il piccolo cono di scorie all’inizio della sua crescita all’interno della bocca orientale (chiamata anche “Bocca-E” in questo articolo) del Nuovo Cratere di Sud-Est, visto da Est. Foto aerea del 9 novembre 2018, scattata da Stefano Branca (INGV-Osservatorio Etneo).
Mario Vitale e Ingrid Bergman in una scena del film di Roberto Rossellini "Stromboli, terra di Dio" (1950), https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=2566412
Mario Vitale e Ingrid Bergman in una scena del film di Roberto Rossellini “Stromboli, terra di Dio” (1950), https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=2566412
Figura 3 - Marco Favata, "Esplosioni vulcaniche", 2018 Cemento, vinavil e acrilico su tela.
Figura 3 – Marco Favata, “Esplosioni vulcaniche”, 2018 Cemento, vinavil e acrilico su tela.
Figura 4 - Prima definizione dei blocchi cinematici in cui il fianco orientale dell’Etna sembra suddiviso, in base alle misure degli spostamenti ottenute dal 1997 al 1998 con campagne di misura GPS. La lunghezza delle frecce è proporzionale alla velocità, secondo la scala riportata. Il cerchio all’estremità di ogni freccia rappresenta l’errore della misura. Figura tratta da Bonforte e Puglisi (2006).
Figura 4 – Prima definizione dei blocchi cinematici in cui il fianco orientale dell’Etna sembra suddiviso, in base alle misure degli spostamenti ottenute dal 1997 al 1998 con campagne di misura GPS. La lunghezza delle frecce è proporzionale alla velocità, secondo la scala riportata. Il cerchio all’estremità di ogni freccia rappresenta l’errore della misura. Figura tratta da Bonforte e Puglisi (2006).
Mappa topografica della zona sommitale dell’Etna aggiornata al Dicembre 2015, recentemente pubblicata su Journal of Maps (Neri et al., 2017; Taylor & Francis Group) e liberamente scaricabili attraverso il portale internet della stessa rivista, all’indirizzo: http://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/17445647.2017.1352041?scroll=top&needAccess=true.
Mappa topografica della zona sommitale dell’Etna aggiornata al Dicembre 2015, recentemente pubblicata su Journal of Maps (Neri et al., 2017; Taylor & Francis Group) e liberamente scaricabili attraverso il portale internet della stessa rivista, all’indirizzo: http://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/17445647.2017.1352041?scroll=top&needAccess=true.
Figura 6 - Realgar (As4S4), si presenta in cristallini rosso rubino alla fumarola Bocca Grande e microcristallino alla Bocca Nuova (Foto Roberto Appiani)
Figura 6 – Realgar (As4S4), si presenta in cristallini rosso rubino alla fumarola Bocca Grande e microcristallino alla Bocca Nuova (Foto Roberto Appiani)
13 - INGV - sorvolo elicottero per misure di paleomagnetismo
13 – INGV – sorvolo elicottero per misure di paleomagnetismo
Localizzazione dell’evento sismico (stella bianca) di magnitudo ML 3.5 sovrapposta alla mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale.
Localizzazione dell’evento sismico (stella bianca) di magnitudo ML 3.5 sovrapposta alla mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale.
Figura 5 - Zolfo, cristallo “tramoggiato” in cui le facce esterne si sviluppano più velocemente della parte centrale dovuto ad un elevato flusso di gas (Foto M. Russo)
Figura 5 – Zolfo, cristallo “tramoggiato” in cui le facce esterne si sviluppano più velocemente della parte centrale dovuto ad un elevato flusso di gas (Foto M. Russo)
Figura 5 - Colate laviche alimentate dalla fessura eruttiva apertasi il 24 dicembre 2018 lungo la parete occidentale della Valle del Bove. (Foto di B. Behncke).
Figura 5 – Colate laviche alimentate dalla fessura eruttiva apertasi il 24 dicembre 2018 lungo la parete occidentale della Valle del Bove. (Foto di B. Behncke).
Figura 7. Schema dell’intero versante orientale etneo, compresa la parte sommersa, con le principali strutture che lo segmentano e relativa cinematica: PF, Pernicana; RF, Ragalna; CF, Calcerana; TMF, Tremestieri; TCF, Trecastagni; FF, Fiandaca; ARF, Acireale; STF, S. Tecla; MF, Moscarello; SLF, S. Leonardello; RF, Ragalna. HVB: “corpo ad alta velocità”, struttura più rigida delle rocce circostanti, individuata dalle prospezioni di sismica attiva. 1, faglie con relativa cinematica; 2, altri lineamenti strutturali che non mostrano evidenze in superficie ma dedotti dalle deformazioni del suolo; 3, principali scarpate morfologiche sottomarine; 4, scarpate di frana; 5, zone di rift ; 6, superfici di scollamento dedotte da dati di deformazione del suolo. Figura tratta da da Azzaro et al. (2013).
Figura 7. Schema dell’intero versante orientale etneo, compresa la parte sommersa, con le principali strutture che lo segmentano e relativa cinematica: PF, Pernicana; RF, Ragalna; CF, Calcerana; TMF, Tremestieri; TCF, Trecastagni; FF, Fiandaca; ARF, Acireale; STF, S. Tecla; MF, Moscarello; SLF, S. Leonardello; RF, Ragalna. HVB: “corpo ad alta velocità”, struttura più rigida delle rocce circostanti, individuata dalle prospezioni di sismica attiva. 1, faglie con relativa cinematica; 2, altri lineamenti strutturali che non mostrano evidenze in superficie ma dedotti dalle deformazioni del suolo; 3, principali scarpate morfologiche sottomarine; 4, scarpate di frana; 5, zone di rift ; 6, superfici di scollamento dedotte da dati di deformazione del suolo. Figura tratta da da Azzaro et al. (2013).
Figura 2 - L’evento sismico dell’ 11 novembre 2018, registrato da una stazione sismica della rete INGV.
Figura 2 – L’evento sismico dell’ 11 novembre 2018, registrato da una stazione sismica della rete INGV.
Figura 2 – Alcuni partecipanti al trekking urbano. Sulla sinistra il Palazzo Carafa di Santa Severina, edificio del XVI secolo che ospita la Sezione Militare dell'Archivio di Stato di Napoli, sede del commissariato nella fiction “I bastardi di Pizzofalcone”.
Figura 2 – Alcuni partecipanti al trekking urbano. Sulla sinistra il Palazzo Carafa di Santa Severina, edificio del XVI secolo che ospita la Sezione Militare dell’Archivio di Stato di Napoli, sede del commissariato nella fiction “I bastardi di Pizzofalcone”.
Stromboli installazione stazione sismica Braun_low
Duomi lavici a Lipari (Gianfilippo De Astis)
Duomi lavici a Lipari (Gianfilippo De Astis)
1 - INGV - campionamento di gas vulcanici in fumarola sottomarina
1 – INGV – campionamento di gas vulcanici in fumarola sottomarina
Figura 2 - Il lago craterico del vulcano Kawah Ijen, in Indonesia, considerato il serbatoio d’acqua ultra-acida (pH uguale a 0) più grande del mondo (foto: Dmitri Rouwet, settembre 2014).
Figura 2 – Il lago craterico del vulcano Kawah Ijen, in Indonesia, considerato il serbatoio d’acqua ultra-acida (pH uguale a 0) più grande del mondo (foto: Dmitri Rouwet, settembre 2014).
Figura 2 – La nuova fessura eruttiva e le bocche che hanno alimentato, e ancora alimentano debolmente, del colate di lava (Foto INGV).
Figura 2 – La nuova fessura eruttiva e le bocche che hanno alimentato, e ancora alimentano debolmente, del colate di lava (Foto INGV).
Cava per l'estrazione di pomici a Lipari (fotografia di Gianfilippo De Astis)
Cava per l’estrazione di pomici a Lipari (fotografia di Gianfilippo De Astis)
Figura 3. Doppio conetto di scorie e colata lavica intracraterica nella parte nord-orientale del Cratere Centrale, 1940. Da una vecchia cartolina postale.
Figura 3. Doppio conetto di scorie e colata lavica intracraterica nella parte nord-orientale del Cratere Centrale, 1940. Da una vecchia cartolina postale.
Bradisimo - Il cosiddetto Tempio di Serapide a Pozzuoli, sulle cui colonne sono visibili i segni lasciati dai litodomi durante le fasi di sommersione, nel corso delle crisi bradisismiche che hanno interessato quest’area a partire almeno dagli anni ’50 del secolo scorso, cui sono seguite fasi di sollevamento come quella molto lenta in corso adesso (2005 - tempo presente).
Bradisimo – Il cosiddetto Tempio di Serapide a Pozzuoli, sulle cui colonne sono visibili i segni lasciati dai litodomi durante le fasi di sommersione, nel corso delle crisi bradisismiche che hanno interessato quest’area a partire almeno dagli anni ’50 del secolo scorso, cui sono seguite fasi di sollevamento come quella molto lenta in corso adesso (2005 – tempo presente).
1928_Titolo
Figura 2. Disegno del Cratere Centrale, con una piccola colata lavica intracraterica, nel 1893, un anno dopo la grande eruzione laterale del 1892 che ha edificato i Monti Silvestri, nel versante sud. Disegno di Annibale Riccò.
Figura 2. Disegno del Cratere Centrale, con una piccola colata lavica intracraterica, nel 1893, un anno dopo la grande eruzione laterale del 1892 che ha edificato i Monti Silvestri, nel versante sud. Disegno di Annibale Riccò.
3 - INGV - misure di campagna a Lipari
3 – INGV – misure di campagna a Lipari
Figura 7 - Clorammonio (salammoniac - NH4Cl) - si presenta in cristallini cubici, cubottaedrici, o più complessi) incolori alla fumarola Bocca Grande e Bocca Nuova (Foto M. Russo)
Figura 7 – Clorammonio (salammoniac – NH4Cl) – si presenta in cristallini cubici, cubottaedrici, o più complessi) incolori alla fumarola Bocca Grande e Bocca Nuova (Foto M. Russo)
Ischia - Punta Imperatore: la successione di depositi vulcanici esposta lungo il promontorio di Punta Imperatore,
Ischia – Punta Imperatore: la successione di depositi vulcanici esposta lungo il promontorio di Punta Imperatore,
Il sistema di fratture secche in località Piano delle Donne, a quota di circa 1400 m, formatosi la mattina del 4 novembre in seguito alla migrazione dell’intrusione magmatica verso la località Ripa della Naca (immagine cortesia del Fondo Gaetano Ponte-Archivio Fotografico Toscano di Prato, http://www.aft.it/fondi/ponte/home.htm).
Il sistema di fratture secche in località Piano delle Donne, a quota di circa 1400 m, formatosi la mattina del 4 novembre in seguito alla migrazione dell’intrusione magmatica verso la località Ripa della Naca (immagine cortesia del Fondo Gaetano Ponte-Archivio Fotografico Toscano di Prato, http://www.aft.it/fondi/ponte/home.htm).
Anna Magnani nella locandina del film “Vulcano” (immagine nel pubblico dominio)
Anna Magnani nella locandina del film “Vulcano” (immagine nel pubblico dominio)
Figura 1. Mappa degli epicentri dello sciame sismico del 20 novembre 2018 nel versante occidentale dell'Etna. Fonte: sismoweb dell'Osservatorio Etneo, Catania http://sismoweb.ct.ingv.it/index.php
Figura 1. Mappa degli epicentri dello sciame sismico del 20 novembre 2018 nel versante occidentale dell’Etna. Fonte: sismoweb dell’Osservatorio Etneo, Catania http://sismoweb.ct.ingv.it/index.php
Segmento posto a quota più elevata della fessura eruttiva apertasi il 24 dicembre 2018, sul basso fianco orientale del Nuovo Cratere di Sud-Est. Foto di Marco Neri.
Segmento posto a quota più elevata della fessura eruttiva apertasi il 24 dicembre 2018, sul basso fianco orientale del Nuovo Cratere di Sud-Est. Foto di Marco Neri.
12 - INGV - manutenzione di stazione sismica
12 – INGV – manutenzione di stazione sismica
Equipaggio che ha effettuato il sorvolo del teatro eruttivo il pomeriggio del 26 dicembre 2018, mediante l’elicottero messo a disposizione dal 2° Nucleo Aereo della Guardia Costiera di Catania. Per l’INGV hanno partecipato Stefano Branca e Marco Neri.
Equipaggio che ha effettuato il sorvolo del teatro eruttivo il pomeriggio del 26 dicembre 2018, mediante l’elicottero messo a disposizione dal 2° Nucleo Aereo della Guardia Costiera di Catania. Per l’INGV hanno partecipato Stefano Branca e Marco Neri.
15 - INGV - manutenzione di strumentazione in Antartide
15 – INGV – manutenzione di strumentazione in Antartide
Foto 3 – Esempio di immagini in alta definizione ottenute da riprese aree lungo la Faglia di Fiandaca (località Pennisi). L’immagine di destra è ortorettificata (gruppo droni FlyEye – Team, INGV-CT).
Foto 3 – Esempio di immagini in alta definizione ottenute da riprese aree lungo la Faglia di Fiandaca (località Pennisi). L’immagine di destra è ortorettificata (gruppo droni FlyEye – Team, INGV-CT).
Stromboli, settembre 2018 (fotografia di Thomas Braun)
Stromboli, settembre 2018 (fotografia di Thomas Braun)
Il cono del Nuovo Cratere di Sud-Est domina la sagoma dell’Etna se visto dal settore orientale del vulcano, come in questa foto scattata da Zafferana Etnea, sul fianco sud-orientale del vulcano, il 17 febbraio 2018. In realtà, il punto più alto dell’Etna è il Cratere di Nord-Est con i suoi 3324 m, che si vede a destra con un pennacchio grigio di cenere vulcanica. L’altezza del Nuovo Cratere di Sud-Est si è attestata, nel 2017, a 3304 m. L’uccello in volo in alto a sinistra è un fringuello. Foto di Boris Behncke
Il cono del Nuovo Cratere di Sud-Est domina la sagoma dell’Etna se visto dal settore orientale del vulcano, come in questa foto scattata da Zafferana Etnea, sul fianco sud-orientale del vulcano, il 17 febbraio 2018. In realtà, il punto più alto dell’Etna è il Cratere di Nord-Est con i suoi 3324 m, che si vede a destra con un pennacchio grigio di cenere vulcanica. L’altezza del Nuovo Cratere di Sud-Est si è attestata, nel 2017, a 3304 m. L’uccello in volo in alto a sinistra è un fringuello. Foto di Boris Behncke
Figura 1 – Carta vulcano-tettonica dell’Etna (da Azzaro et al., 2012). Sistemi di faglia (sigle): a, Ragalna; b, Tremestieri-Trecastagni-S. Gregorio; c, Ripe della Naca-Piedimonte-Calatabiano; d, Pernicana; AC, Acicatena; AP, Aciplatani; AT, Acitrezza; CA, Calcerana; FF, Fiumefreddo; MC, Mt. Cicirello; PD, Piedimonte; PL, Punta Lucia; PN, Pizzi Deneri; PT, Praiola-Torre Archirafi; SA, S. Alfio; SB, Serra S. Biagio; SG, S. Gregorio; SV, S. Venera; TD, Tardaria. Meccanismo focale e localizzazione (stella gialla) del terremoto del 26 dicembre 2018 da http://cnt.rm.ingv.it/event/21285011. La mappa piccola (a) illustra il contesto tettonico regionale. Legenda: AMT, fronte della Catena Appennino-Maghrebide; ME, Scarpata di Malta; TF, Faglia di Taormina.
Figura 1 – Carta vulcano-tettonica dell’Etna (da Azzaro et al., 2012). Sistemi di faglia (sigle): a, Ragalna; b, Tremestieri-Trecastagni-S. Gregorio; c, Ripe della Naca-Piedimonte-Calatabiano; d, Pernicana; AC, Acicatena; AP, Aciplatani; AT, Acitrezza; CA, Calcerana; FF, Fiumefreddo; MC, Mt. Cicirello; PD, Piedimonte; PL, Punta Lucia; PN, Pizzi Deneri; PT, Praiola-Torre Archirafi; SA, S. Alfio; SB, Serra S. Biagio; SG, S. Gregorio; SV, S. Venera; TD, Tardaria. Meccanismo focale e localizzazione (stella gialla) del terremoto del 26 dicembre 2018 da http://cnt.rm.ingv.it/event/21285011. La mappa piccola (a) illustra il contesto tettonico regionale. Legenda: AMT, fronte della Catena Appennino-Maghrebide; ME, Scarpata di Malta; TF, Faglia di Taormina.
Figura 1 - Panoramica del cratere della Solfatara di Pozzuoli (Foto M. Russo)
Figura 1 – Panoramica del cratere della Solfatara di Pozzuoli (Foto M. Russo)
Figura 4. Attività al cratere Bocca Nuova (a sinistra) e alla bocca orientale (Bocca-E) del Nuovo Cratere di Sud-Est (a destra), nelle prime ore del 5 dicembre 2018, vista da Tremestieri Etneo sul versante meridionale dell’Etna. Foto di Boris Behncke.
Figura 4. Attività al cratere Bocca Nuova (a sinistra) e alla bocca orientale (Bocca-E) del Nuovo Cratere di Sud-Est (a destra), nelle prime ore del 5 dicembre 2018, vista da Tremestieri Etneo sul versante meridionale dell’Etna. Foto di Boris Behncke.
Fig. 3 – Sublimati di zolfo e cloruro di ammonio di una fumarola del cratere “La Fossa” (Isola di Vulcano)
Fig. 3 – Sublimati di zolfo e cloruro di ammonio di una fumarola del cratere “La Fossa” (Isola di Vulcano)
International-Day-of-Women-and-Girls-in-Science-Logo
Anna Magnani in un fotogramma del film “Vulcano” di William Dieterle (Italia, 1950)
Anna Magnani in un fotogramma del film “Vulcano” di William Dieterle (Italia, 1950)
Figura 4 – Alcuni partecipanti al trekking urbano nel cortile del Palazzo Serra di Cassano.
Figura 4 – Alcuni partecipanti al trekking urbano nel cortile del Palazzo Serra di Cassano.
Figura 3 - Nube eruttiva prodotta dall'apertura della frattura eruttiva, ripresa da Sud il 24 dicembre 2018 (foto di B. Behncke).
Figura 3 – Nube eruttiva prodotta dall’apertura della frattura eruttiva, ripresa da Sud il 24 dicembre 2018 (foto di B. Behncke).
Figura 10 - Deformazioni (movimento verso Est) osservate nella parte emersa dal telerilevamento SAR. A sinistra è mostrata la distribuzione degli spostamenti misurati in mappa, in funzione dei colori mostrati nella scala. A destra sono mostrati gli spostamenti lungo i due profili A-A’ e B-B’ indicati nella mappa a sinistra e che attraversano la faglia di Acitrezza (A-A’) e la faglia di S. Leonardello (B-B’): è evidente il salto ove i profili attraversano le due strutture. Figura tratta da Urlaub et al., (2018).
Figura 10 – Deformazioni (movimento verso Est) osservate nella parte emersa dal telerilevamento SAR. A sinistra è mostrata la distribuzione degli spostamenti misurati in mappa, in funzione dei colori mostrati nella scala. A destra sono mostrati gli spostamenti lungo i due profili A-A’ e B-B’ indicati nella mappa a sinistra e che attraversano la faglia di Acitrezza (A-A’) e la faglia di S. Leonardello (B-B’): è evidente il salto ove i profili attraversano le due strutture. Figura tratta da Urlaub et al., (2018).
cover_blog
Etna
Figura 3 - L’eruzione del Vesuvio del 1631, dipinto di Domenico Gargiulo, detto Micco Spadaro. Museo di San Martino, Napoli. Il dipinto raffigura la processione che si svolse a Napoli, guidata dal cardinale Boncompagni, insieme al viceré spagnolo, con le reliquie di San Gennaro chiamato a intercedere per salvare la città.
Figura 3 – L’eruzione del Vesuvio del 1631, dipinto di Domenico Gargiulo, detto Micco Spadaro. Museo di San Martino, Napoli. Il dipinto raffigura la processione che si svolse a Napoli, guidata dal cardinale Boncompagni, insieme al viceré spagnolo, con le reliquie di San Gennaro chiamato a intercedere per salvare la città.
Emissione di cenere dal Cratere di Nord-Est dell'Etna all'alba del 19 febbraio 2019, vista da Tremestieri Etneo (20 km a sud dalla cima del vulcano). Foto di Boris Behncke, INGV-OE.
Emissione di cenere dal Cratere di Nord-Est dell’Etna all’alba del 19 febbraio 2019, vista da Tremestieri Etneo (20 km a sud dalla cima del vulcano). Foto di Boris Behncke, INGV-OE.
Fig. 1 - Isola di Vulcano. Campo fumarolico di alta temperatura sull’orlo del cratere “La Fossa”
Fig. 1 – Isola di Vulcano. Campo fumarolico di alta temperatura sull’orlo del cratere “La Fossa”
Stromboli. Installazione sensori rotazionali BlueSeis nell'area sommitale. (fotografia di Laurent Mattio/iXBlue).
Stromboli. Installazione sensori rotazionali BlueSeis nell’area sommitale. (fotografia di Laurent Mattio/iXBlue).
Veduta aerea del Gran Cono del Vesuvio. Sullo sfondo: la parete interna della caldera del M. Somma e il territorio vesuviano parzialmente urbanizzato
Veduta aerea del Gran Cono del Vesuvio. Sullo sfondo: la parete interna della caldera del M. Somma e il territorio vesuviano parzialmente urbanizzato
Figura 8 - Dettaglio e sezione del canyon di Catania nell’area in cui è stata installata la rete sottomarina. La figura (a) in alto mostra in mappa la morfologia del fondale; la figura (b) mostra il profilo di sismica attiva, lungo la sezione indicata in rosso nella mappa, mettendo in evidenza la struttura interna del corpo roccioso, con l’interpretazione delle strutture che lo tagliano (in rosso); la figura (c) riporta l’ampiezza del segnale sismico riflesso. La struttura ipotizzata in rosso in Figura (b) potrebbe essere la prosecuzione della faglia di Acitrezza.
Figura 8 – Dettaglio e sezione del canyon di Catania nell’area in cui è stata installata la rete sottomarina. La figura (a) in alto mostra in mappa la morfologia del fondale; la figura (b) mostra il profilo di sismica attiva, lungo la sezione indicata in rosso nella mappa, mettendo in evidenza la struttura interna del corpo roccioso, con l’interpretazione delle strutture che lo tagliano (in rosso); la figura (c) riporta l’ampiezza del segnale sismico riflesso. La struttura ipotizzata in rosso in Figura (b) potrebbe essere la prosecuzione della faglia di Acitrezza.
Ischia – Ortofoto dell’isola di Ischia.
Ischia – Ortofoto dell’isola di Ischia.
Un fotogramma dal film “L’Amore” (1948), ultima pellicola che vide insieme Roberto Rossellini e Anna Magnani. Qui l’attrice parla al telefono con un interlocutore immaginario per l’intera durata del film (liberamente ispirato ad un dramma teatrale di Jean Cocteau: “La Voce Umana”, ndr). https://www.youtube.com/watch?v=p5njhY-9Z3E.
Un fotogramma dal film “L’Amore” (1948), ultima pellicola che vide insieme Roberto Rossellini e Anna Magnani. Qui l’attrice parla al telefono con un interlocutore immaginario per l’intera durata del film (liberamente ispirato ad un dramma teatrale di Jean Cocteau: “La Voce Umana”, ndr). https://www.youtube.com/watch?v=p5njhY-9Z3E.
Corrente piroclastica al Volcan de Fuego, 3 Giugno 2018 (fonteimmagine: https://www.bbc.com/news/world-latin-america-44352604)
Corrente piroclastica al Volcan de Fuego, 3 Giugno 2018 (fonteimmagine: https://www.bbc.com/news/world-latin-america-44352604)
Figura 5 - Variazione della temperatura estiva misurata in Europa nel 1816, rispetto alla media climatica del periodo calcolata fra gli anni 1971 e il 2000. Le aree in blu hanno registrato temperature più basse fino a 3.5°C (immagine tratta da Luterbacher et al., 2004).
Figura 5 – Variazione della temperatura estiva misurata in Europa nel 1816, rispetto alla media climatica del periodo calcolata fra gli anni 1971 e il 2000. Le aree in blu hanno registrato temperature più basse fino a 3.5°C (immagine tratta da Luterbacher et al., 2004).
Figura 4 - Oscillazioni verticali del suolo predette dalle simulazioni numeriche, e visibili come segnali sismici a bassa frequenza (lungo periodo), in associazione ad eventi di risalita di magma ricco in gas ai Campi Flegrei e all’Etna. Le figure mostrano il segnale dopo eliminazione tramite filtraggio delle componenti a periodo maggiore di 50 secondi (HP 50 s). Da: Longo et al., Bull. Volcanol. 74, 873–880, 2012 (in bibliografia).
Figura 4 – Oscillazioni verticali del suolo predette dalle simulazioni numeriche, e visibili come segnali sismici a bassa frequenza (lungo periodo), in associazione ad eventi di risalita di magma ricco in gas ai Campi Flegrei e all’Etna. Le figure mostrano il segnale dopo eliminazione tramite filtraggio delle componenti a periodo maggiore di 50 secondi (HP 50 s). Da: Longo et al., Bull. Volcanol. 74, 873–880, 2012 (in bibliografia).
Figura 5. 10 novembre 1928. La colata lavica distrugge la stazione ferroviaria di Mascali e interrompe la strada statale che costituiva la principale via di comunicazione della Sicilia nord-orientale, causando il completo isolamento del versante orientale dell’Etna (immagine cortesia del Fondo Gaetano Ponte-Archivio Fotografico Toscano di Prato, http://www.aft.it/fondi/ponte/home.htm).
Figura 5. 10 novembre 1928. La colata lavica distrugge la stazione ferroviaria di Mascali e interrompe la strada statale che costituiva la principale via di comunicazione della Sicilia nord-orientale, causando il completo isolamento del versante orientale dell’Etna (immagine cortesia del Fondo Gaetano Ponte-Archivio Fotografico Toscano di Prato, http://www.aft.it/fondi/ponte/home.htm).
Figura 4. Vista aerea del Cratere Centrale nel 1943, ripresa dalle forze alleate nel periodo dello sbarco in Sicilia. Il cratere è quasi interamente riempito da una colata lavica intracraterica emessa durante l’episodio parossistico di giugno 1942. In primo piano l’allora ancora molto piccolo Cratere di Nord-Est (NE). Foto pubblicata nel libro “Mount Etna – The Anatomy of a Volcano” di Chester et al. (1985) (vedi bibliografia alla fine dell’articolo).
Figura 4. Vista aerea del Cratere Centrale nel 1943, ripresa dalle forze alleate nel periodo dello sbarco in Sicilia. Il cratere è quasi interamente riempito da una colata lavica intracraterica emessa durante l’episodio parossistico di giugno 1942. In primo piano l’allora ancora molto piccolo Cratere di Nord-Est (NE). Foto pubblicata nel libro “Mount Etna – The Anatomy of a Volcano” di Chester et al. (1985) (vedi bibliografia alla fine dell’articolo).
Figura 2 - Giacomo Bertolino, "Kundalini" 2018, Rondelle e ingranaggi meccanici e materiali metallici di recupero.
Figura 2 – Giacomo Bertolino, “Kundalini” 2018, Rondelle e ingranaggi meccanici e materiali metallici di recupero.
Figura 2 - Onda di maremoto del 2002 a largo dell’isola di Stromboli. Fotografia di Gianfranco Cincotta.
Figura 2 – Onda di maremoto del 2002 a largo dell’isola di Stromboli. Fotografia di Gianfranco Cincotta.
Figura 4 – Mappa epicentrale dei terremoti più energetici registrati a partire dal 24 dicembre 2018. Il terremoto registrato alle 03:19 di oggi, di magnitudo Ml 4.8, è riportato con il rombo blu.
Figura 4 – Mappa epicentrale dei terremoti più energetici registrati a partire dal 24 dicembre 2018. Il terremoto registrato alle 03:19 di oggi, di magnitudo Ml 4.8, è riportato con il rombo blu.
22 - INGV - manutenzione di stazioni di misura in Antartide
22 – INGV – manutenzione di stazioni di misura in Antartide
Violenta attività stromboliana al cratere Bocca Nuova ripresa da Ovest, Ottobre 1999. Il fenomeno eruttivo è accompagnato da un copioso trabocco di lava dall’orlo occidentale. Foto di Marco Neri.
Violenta attività stromboliana al cratere Bocca Nuova ripresa da Ovest, Ottobre 1999. Il fenomeno eruttivo è accompagnato da un copioso trabocco di lava dall’orlo occidentale. Foto di Marco Neri.
Figura 3 - Lake Nyos, Camerun, il lago tipo-maar più famoso del mondo. La colorazione rossa deriva dal degassamento artificiale, che trasporta acque ricche in ferro dal fondo del lago alla superficie mentre l’acqua rilascia la CO2, colorando il lago di rosso (foto: Dmitri Rouwet, marzo 2016).
Figura 3 – Lake Nyos, Camerun, il lago tipo-maar più famoso del mondo. La colorazione rossa deriva dal degassamento artificiale, che trasporta acque ricche in ferro dal fondo del lago alla superficie mentre l’acqua rilascia la CO2, colorando il lago di rosso (foto: Dmitri Rouwet, marzo 2016).
Figura 5 - Schema e nomenclatura dei blocchi in cui è frammentato l’edificio vulcanico (evidenziati dai diversi colori in trasparenza) e delle principali faglie (linee scure) su cui essi scorrono, con la relativa cinematica (frecce bianche per i blocchi e frecce scure per le faglie) misurata dalle osservazioni di interferometria satellitare SAR. Figura tratta da Bonforte et al. (2011).
Figura 5 – Schema e nomenclatura dei blocchi in cui è frammentato l’edificio vulcanico (evidenziati dai diversi colori in trasparenza) e delle principali faglie (linee scure) su cui essi scorrono, con la relativa cinematica (frecce bianche per i blocchi e frecce scure per le faglie) misurata dalle osservazioni di interferometria satellitare SAR. Figura tratta da Bonforte et al. (2011).
Attività eruttiva stromboliana ed effusiva al Nuovo Cratere di Sud-Est, ripresa da Zafferana Etnea. A destra, il campanile della chiesa madre Santa Maria della Provvidenza. Foto di Marco Neri.
Attività eruttiva stromboliana ed effusiva al Nuovo Cratere di Sud-Est, ripresa da Zafferana Etnea. A destra, il campanile della chiesa madre Santa Maria della Provvidenza. Foto di Marco Neri.
Figura 2 – Dettaglio delle faglie attive nel basso versante sud-orientale dell’Etna (da Azzaro et al., 2012). In viola è evidenziata l’area in cui il rilievo geologico effettuato da EMERGEO dal 26/12/2018 al 18/01/2019 ha evidenziato fagliazione superficiale. La stella gialla rappresenta l’epicentro strumentale del terremoto.
Figura 2 – Dettaglio delle faglie attive nel basso versante sud-orientale dell’Etna (da Azzaro et al., 2012). In viola è evidenziata l’area in cui il rilievo geologico effettuato da EMERGEO dal 26/12/2018 al 18/01/2019 ha evidenziato fagliazione superficiale. La stella gialla rappresenta l’epicentro strumentale del terremoto.
Lato settentrionale della Fossa di Vulcano con il cratere esterno de La Forgia Vecchia visibile in primo piano. In basso la piattaforma lavica di Vulcanello (foto di G. De Astis).
Lato settentrionale della Fossa di Vulcano con il cratere esterno de La Forgia Vecchia visibile in primo piano. In basso la piattaforma lavica di Vulcanello (foto di G. De Astis).
Figura 2 - Il Gran Cono del Vesuvio (sulla destra in alto), Colle Umberto (al centro) e parte del Monte Somma (sulla sinistra) visti dalla terrazza della sede storica dell’Osservatorio Vesuviano, primo avamposto d’osservazione del Vesuvio e primo osservatorio vulcanologico del mondo.
Figura 2 – Il Gran Cono del Vesuvio (sulla destra in alto), Colle Umberto (al centro) e parte del Monte Somma (sulla sinistra) visti dalla terrazza della sede storica dell’Osservatorio Vesuviano, primo avamposto d’osservazione del Vesuvio e primo osservatorio vulcanologico del mondo.
Figura 1 - Il vulcano cileno Calbuco in eruzione, nel 2015. Immagine tratta dal video Eruzioni vulcaniche - La pericolosità
Figura 1 – Il vulcano cileno Calbuco in eruzione, nel 2015. Immagine tratta dal video Eruzioni vulcaniche – La pericolosità
Figura 1 - La rinascita della Laguna Caliente del vulcano Poás, Costa Rica, dopo le eruzioni freatomagmatiche del mese di aprile 2017 (foto: Raúl Mora-Amador).
Figura 1 – La rinascita della Laguna Caliente del vulcano Poás, Costa Rica, dopo le eruzioni freatomagmatiche del mese di aprile 2017 (foto: Raúl Mora-Amador).
In alto, numero di terremoti a settimana registrati nell’ultimo anno al Kilawea (barre blu). La linea rossa rappresenta il momento sismico cumulativo, ovvero il rilascio di energia. In basso, profondità dei terremoti registrati nell’ultimo anno. La dimensione dei cerchi indica la magnitudo, il colore indica la profondità. Fonte: USGS.
In alto, numero di terremoti a settimana registrati nell’ultimo anno al Kilawea (barre blu). La linea rossa rappresenta il momento sismico cumulativo, ovvero il rilascio di energia. In basso, profondità dei terremoti registrati nell’ultimo anno. La dimensione dei cerchi indica la magnitudo, il colore indica la profondità. Fonte: USGS.
2 - INGV - rilevamento geologico Etna
2 – INGV – rilevamento geologico Etna
Esplosione parossistica avvenuta il 5 aprile 2003, ripresa da Sonia Calvari a bordo dell’elicottero di Protezione Civile durante una fase di monitoraggio vulcanologico.
Esplosione parossistica avvenuta il 5 aprile 2003, ripresa da Sonia Calvari a bordo dell’elicottero di Protezione Civile durante una fase di monitoraggio vulcanologico.
Etna
Etna
Figura 2 - Localizzazione dell’evento sismico (stella bianca) di magnitudo ML 3.5 sovrapposta al Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani dall’anno 1000 al 2014 (CPTI 15).
Figura 2 – Localizzazione dell’evento sismico (stella bianca) di magnitudo ML 3.5 sovrapposta al Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani dall’anno 1000 al 2014 (CPTI 15).
19 - INGV - sopralluogo geologico ai crateri sommitali dell’Etna
19 – INGV – sopralluogo geologico ai crateri sommitali dell’Etna
8 - INGV - campionamento di gas vulcanici sull’isola di Vulcano
8 – INGV – campionamento di gas vulcanici sull’isola di Vulcano
L'isola di Stromboli dal mare con la Sciara del Fuoco sulla destra (Foto di G. De Astis)
L’isola di Stromboli dal mare con la Sciara del Fuoco sulla destra (Foto di G. De Astis)
Ingrid Bergman e Mario Vitale in una scena del film di Roberto Rossellini "Stromboli, terra di Dio" (1950): : lei, una profuga lituana, sposa un povero pescatore strombolano per sfuggire alla detenzione in un campo di internamento italiano. https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=723209
Ingrid Bergman e Mario Vitale in una scena del film di Roberto Rossellini “Stromboli, terra di Dio” (1950): : lei, una profuga lituana, sposa un povero pescatore strombolano per sfuggire alla detenzione in un campo di internamento italiano. https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=723209
Figura 2 - Logo del progetto VolFilm
Figura 2 – Logo del progetto VolFilm
Figura 4. 7 novembre 1928 mattina. La colata lavica raggiunge il centro di Mascali addossandosi alla Chiesa di San Leonardo e circondando il Monumento ai caduti della I Guerra Mondiale (immagine cortesia del Fondo Gaetano Ponte-Archivio Fotografico Toscano di Prato, http://www.aft.it/fondi/ponte/home.htm).
Figura 4. 7 novembre 1928 mattina. La colata lavica raggiunge il centro di Mascali addossandosi alla Chiesa di San Leonardo e circondando il Monumento ai caduti della I Guerra Mondiale (immagine cortesia del Fondo Gaetano Ponte-Archivio Fotografico Toscano di Prato, http://www.aft.it/fondi/ponte/home.htm).
Figura 7. Confronto tra le mappe topografiche dell’Istituto Geografico Militare (I.G.M.) del 1895 (a) e 1938 (b), che mostrano l'impatto della colata lavica del 1928 sul territorio di Mascali e il successivo sviluppo urbano della "nuova" Mascali (da Branca et al., 2017). c) Cartolina degli anni '50 che mostra una vista panoramica del centro di Mascali con Piazza Duomo e la Cattedrale consacrata nel 1935; d) Cartolina degli anni '50 che mostra il municipio.
Figura 7. Confronto tra le mappe topografiche dell’Istituto Geografico Militare (I.G.M.) del 1895 (a) e 1938 (b), che mostrano l’impatto della colata lavica del 1928 sul territorio di Mascali e il successivo sviluppo urbano della “nuova” Mascali (da Branca et al., 2017). c) Cartolina degli anni ’50 che mostra una vista panoramica del centro di Mascali con Piazza Duomo e la Cattedrale consacrata nel 1935; d) Cartolina degli anni ’50 che mostra il municipio.
Figura 5 – Punti di misura (in verde) della fagliazione superficiale rilevati da EMERGEO. I rettangoli blu rappresentano le aree coperte da riprese aeree con droni. Si noti che, nella parte settentrionale, le evidenze di fagliazione superficiale permettono di mappare con precisione la traccia della faglia di Fiandaca, le cui evidenze morfologiche sono principalmente nascoste al di sotto della colata di Monte Ilice datata al 1030 +/- 40 (da Branca et al., 2011).
Figura 5 – Punti di misura (in verde) della fagliazione superficiale rilevati da EMERGEO. I rettangoli blu rappresentano le aree coperte da riprese aeree con droni. Si noti che, nella parte settentrionale, le evidenze di fagliazione superficiale permettono di mappare con precisione la traccia della faglia di Fiandaca, le cui evidenze morfologiche sono principalmente nascoste al di sotto della colata di Monte Ilice datata al 1030 +/- 40 (da Branca et al., 2011).
Stromboli
Foto 1. Vialetto con evidenze di circa 30 cm di spostamento orizzontale destro (vedi frecce) in corrispondenza della debole espressione morfologica della faglia di Fiandaca evidenziata dal cambiamento di pendenza della topografia (linee blu e segni + e -). (Lat. 37.6333 Lon. 15.1315)
Foto 1. Vialetto con evidenze di circa 30 cm di spostamento orizzontale destro (vedi frecce) in corrispondenza della debole espressione morfologica della faglia di Fiandaca evidenziata dal cambiamento di pendenza della topografia (linee blu e segni + e -). (Lat. 37.6333 Lon. 15.1315)
Figura 3 - Il vino rimaneva sigillato nei dolia fino a raggiunta maturazione. Successivamente veniva immesso alla vendita in città dopo un'altra festa (le Vinalia priora), che si celebrava il 23 Aprile. Villa della Pisanella, Boscoreale (Immagine da Grete Stefani, 2006)
Figura 3 – Il vino rimaneva sigillato nei dolia fino a raggiunta maturazione. Successivamente veniva immesso alla vendita in città dopo un’altra festa (le Vinalia priora), che si celebrava il 23 Aprile. Villa della Pisanella, Boscoreale (Immagine da Grete Stefani, 2006)
Figura 4 - La caldera del Tambora come appare oggi. Il suo diametro è di circa 6 chilometri.
Figura 4 – La caldera del Tambora come appare oggi. Il suo diametro è di circa 6 chilometri.
Figura 3. Schema del teatro eruttivo attivo alla bocca orientale (Bocca-E) del Nuovo Cratere di Sud-Est. La foto sullo sfondo è stata scattata il 5 dicembre 2018 da Gianni Pennisi.
Figura 3. Schema del teatro eruttivo attivo alla bocca orientale (Bocca-E) del Nuovo Cratere di Sud-Est. La foto sullo sfondo è stata scattata il 5 dicembre 2018 da Gianni Pennisi.
Fontana di lava, dal video VolFilm Lava-l'impatto
Fontana di lava, dal video VolFilm Lava-l’impatto
Eruzione del vulcano Gunung Agung sull'isola di Bali (Indonesia) la mattina del 28 giugno 2018. Fonte: MAGMA Indonesia, https://magma.vsi.esdm.go.id/press/view.php?id=175
Eruzione del vulcano Gunung Agung sull’isola di Bali (Indonesia) la mattina del 28 giugno 2018. Fonte: MAGMA Indonesia, https://magma.vsi.esdm.go.id/press/view.php?id=175
Figura 8 - Sala di monitoraggio dell’INGV – Osservatorio Vesuviano dove si effettuano le attività di sorveglianza h24 del Vesuvio e degli altri vulcani attivi della Campania.
Figura 8 – Sala di monitoraggio dell’INGV – Osservatorio Vesuviano dove si effettuano le attività di sorveglianza h24 del Vesuvio e degli altri vulcani attivi della Campania.
Attività eruttiva parossistica al cratere Voragine, Dicembre 2015, ripresa da Ovest. Foto di Veronica Testa.
Attività eruttiva parossistica al cratere Voragine, Dicembre 2015, ripresa da Ovest. Foto di Veronica Testa.
Figura 5. Vista verticale aerea del Cratere Centrale dopo l’eruzione del dicembre 1949, che ha aperto una spettacolare frattura eruttiva attraverso la parte occidentale del cratere e sui fianchi meridionale (a sinistra) e settentrionale. Il cratere Voragine, apertosi nell’autunno del 1945, non è stato interessato da questa eruzione. Dalla collezione personale di Santo Scalia.
Figura 5. Vista verticale aerea del Cratere Centrale dopo l’eruzione del dicembre 1949, che ha aperto una spettacolare frattura eruttiva attraverso la parte occidentale del cratere e sui fianchi meridionale (a sinistra) e settentrionale. Il cratere Voragine, apertosi nell’autunno del 1945, non è stato interessato da questa eruzione. Dalla collezione personale di Santo Scalia.
Esplosione maggiore del 26 aprile 2018. Frame significativi ripresi dalla telecamera dello spettro infrarosso del Pizzo sopra la Fossa. L’orario visualizzato nelle immagini corrisponde all’ora UTC (Coordinated Universal Time).
Esplosione maggiore del 26 aprile 2018. Frame significativi ripresi dalla telecamera dello spettro infrarosso del Pizzo sopra la Fossa. L’orario visualizzato nelle immagini corrisponde all’ora UTC (Coordinated Universal Time).
Figura 2 - Mary Shelley, in un ritratto di R. Easton.
Figura 2 – Mary Shelley, in un ritratto di R. Easton.
Figura 3 - L’originale sismoscopio di Luigi Palmieri, restaurato e conservato nel museo dell’Osservatorio Vesuviano. A sinistra l’apparato di registrazione, a destra i sensori.
Figura 3 – L’originale sismoscopio di Luigi Palmieri, restaurato e conservato nel museo dell’Osservatorio Vesuviano. A sinistra l’apparato di registrazione, a destra i sensori.
Figura 1 - Il Vesuvio al tramonto visto dal lungomare di Napoli.
Figura 1 – Il Vesuvio al tramonto visto dal lungomare di Napoli.
comunicato_web_2018_07
20 - INGV - sorvolo per osservazioni vulcanologiche a Stromboli
20 – INGV – sorvolo per osservazioni vulcanologiche a Stromboli
Figura 1. Vista aerea, intorno al 1920, del Cratere Centrale nella sua forma “classica”. Al margine sinistro dell’immagine si vede il pennacchio di gas emesso dal Cratere di Nord-Est, nato nella primavera del 1911. Da una vecchia cartolina postale.
Figura 1. Vista aerea, intorno al 1920, del Cratere Centrale nella sua forma “classica”. Al margine sinistro dell’immagine si vede il pennacchio di gas emesso dal Cratere di Nord-Est, nato nella primavera del 1911. Da una vecchia cartolina postale.
21 - INGV - campagna di misure sul vulcano Teide, isole Canarie
21 – INGV – campagna di misure sul vulcano Teide, isole Canarie
Isola di Vulcano (vista da Lipari) - In primo piano, Vulcanello con la sua piattaforma lavica e i suoi tre crateri a sinistra; dietro il cono di tufo de La Fossa con il degassamento delle fumarole sul bordo settentrionale del cratere.
Isola di Vulcano (vista da Lipari) – In primo piano, Vulcanello con la sua piattaforma lavica e i suoi tre crateri a sinistra; dietro il cono di tufo de La Fossa con il degassamento delle fumarole sul bordo settentrionale del cratere.
Foto 5. L’ampiezza della zona di deformazione cosismica raggiunge qualche decina di metri e si presenta con caratteristiche diverse e complessità variabile. (foto a sinistra: Lat. 37.6416 Lon. 15.1224; foto a destra: Lat. 37.6257 Lon. 15.1352) con cara
Foto 5. L’ampiezza della zona di deformazione cosismica raggiunge qualche decina di metri e si presenta con caratteristiche diverse e complessità variabile. (foto a sinistra: Lat. 37.6416 Lon. 15.1224; foto a destra: Lat. 37.6257 Lon. 15.1352) con cara
Mappe topografica edita dall’Istituto Geografico Militare aggiornata al 1932. Al centro della mappa si osserva il Cratere Centrale, al quale si accosta, subito a Nord, il Cratere di Nord-Est che ha iniziato la sua attività nel 1911.
Mappe topografica edita dall’Istituto Geografico Militare aggiornata al 1932. Al centro della mappa si osserva il Cratere Centrale, al quale si accosta, subito a Nord, il Cratere di Nord-Est che ha iniziato la sua attività nel 1911.
Ischia - M.Epomeo da Citara – Il versante occidentale del blocco risorgente del M. Epomeo, interamente costituito dal Tufo Verde omonimo (55 mila anni fa).
Ischia – M.Epomeo da Citara – Il versante occidentale del blocco risorgente del M. Epomeo, interamente costituito dal Tufo Verde omonimo (55 mila anni fa).
4 - INGV - misure di radon e flussi di metano in Indonesia
4 – INGV – misure di radon e flussi di metano in Indonesia
INR_Banner_300x100
16 - INGV - campionamento di gas
16 – INGV – campionamento di gas
Figura 9 - Variazioni di distanza misurate nel tempo tra i sensori della rete sottomarina. La mappa della rete è mostrata in basso a destra. In alto, le variazioni tra i sensori 3 e 4 (a sinistra) e tra i sensori 4 e 5 (a destra). Nella riga centrale si evidenzia come tra i sensori 2 e 5 e tra i sensori 1 e 4 (linee che non attraversano la faglia) non si misuri alcuna variazione. Nel plot in basso a sinistra è mostrato un dettaglio del periodo in cui si verifica le deformazione osservata. Figura modificata da Urlaub et al. (2018)
Figura 9 – Variazioni di distanza misurate nel tempo tra i sensori della rete sottomarina. La mappa della rete è mostrata in basso a destra. In alto, le variazioni tra i sensori 3 e 4 (a sinistra) e tra i sensori 4 e 5 (a destra). Nella riga centrale si evidenzia come tra i sensori 2 e 5 e tra i sensori 1 e 4 (linee che non attraversano la faglia) non si misuri alcuna variazione. Nel plot in basso a sinistra è mostrato un dettaglio del periodo in cui si verifica le deformazione osservata. Figura modificata da Urlaub et al. (2018)
Mappa preliminare dei prodotti eruttati nel corso dell’eruzione del 24-27 dicembre 2018. La base topografica utilizzata è stata prodotta dal TECNOLAB dell’INGV Sezione di Catania Osservatorio Etneo, Laboratory for Technological Advance in Volcano Geophysics. Le sigle riportate in alto a sinistra identificano i diversi crateri sommitali (NEC = Cratere di Nord-Est, VOR = Voragine, BN = Bocca Nuova, SEC = Cratere di Sud-Est, NSEC = Nuovo Cratere di Sud-Est).
Mappa preliminare dei prodotti eruttati nel corso dell’eruzione del 24-27 dicembre 2018. La base topografica utilizzata è stata prodotta dal TECNOLAB dell’INGV Sezione di Catania Osservatorio Etneo, Laboratory for Technological Advance in Volcano Geophysics. Le sigle riportate in alto a sinistra identificano i diversi crateri sommitali (NEC = Cratere di Nord-Est, VOR = Voragine, BN = Bocca Nuova, SEC = Cratere di Sud-Est, NSEC = Nuovo Cratere di Sud-Est).
figura 3 - Colonna eruttiva prodotta durante l’eruzione del 1980 del Mount St. Helens, U.S. (fonte immagine: U.S. Geological Survey). La foto riproduce un esempio recente di eruzione con caratteristiche simili a quella dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C..
figura 3 – Colonna eruttiva prodotta durante l’eruzione del 1980 del Mount St. Helens, U.S. (fonte immagine: U.S. Geological Survey). La foto riproduce un esempio recente di eruzione con caratteristiche simili a quella dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C..
Figura 4 - Epigrafe fatta apporre su una lapide a Portici (Napoli) dal viceré di Napoli, dopo l’eruzione del 1631 (fonte dell’immagine: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Epitaffio_di_Portici,_Napoli.jpg)
Figura 4 – Epigrafe fatta apporre su una lapide a Portici (Napoli) dal viceré di Napoli, dopo l’eruzione del 1631 (fonte dell’immagine: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Epitaffio_di_Portici,_Napoli.jpg)
Foto aerea dei crateri e della Sciara del Fuoco (Stromboli, 2009 – Foto di G. De Astis)
Foto aerea dei crateri e della Sciara del Fuoco (Stromboli, 2009 – Foto di G. De Astis)
Figura 2 - Fumarola Bocca Grande con il cumulo di pietre messe dal venditore di minerali che nel giro di pochi giorni si ricoprivano di microcristalli di realgar (Foto M.Russo)
Figura 2 – Fumarola Bocca Grande con il cumulo di pietre messe dal venditore di minerali che nel giro di pochi giorni si ricoprivano di microcristalli di realgar (Foto M.Russo)
Figura 1 - l'iscrizione ritrovata a Pompei. (http://www.pompeiisites.org/Sezione.jsp?titolo=L%27iscrizione%20e%20la%20data%20dell%27eruzione&idSezione=7787)
Figura 1 – l’iscrizione ritrovata a Pompei. (http://www.pompeiisites.org/Sezione.jsp?titolo=L%27iscrizione%20e%20la%20data%20dell%27eruzione&idSezione=7787)
Esplosione maggiore del 26 aprile 2018. Frame significativi ripresi dalla telecamera dello spettro visibile di Quota 400. L’orario visualizzato nelle immagini corrisponde all’ora UTC (Coordinated Universal Time).
Esplosione maggiore del 26 aprile 2018. Frame significativi ripresi dalla telecamera dello spettro visibile di Quota 400. L’orario visualizzato nelle immagini corrisponde all’ora UTC (Coordinated Universal Time).
Inquadramento strutturale della zona oggetto di studio. Il rettangolo arancione indica l’area in cui e stata installata la rete per la misura dei movimenti lenti del fondale marino. Figura tratta da Urlaub et al. (2018).
Inquadramento strutturale della zona oggetto di studio. Il rettangolo arancione indica l’area in cui e stata installata la rete per la misura dei movimenti lenti del fondale marino. Figura tratta da Urlaub et al. (2018).
Figura 2 - L’eruzione del Vesuvio del 1631, incisione di N. Perrey in Giuliani, 1632. In questa immagine sono evidenti le colate piroclastiche, i paesi colpiti e la parziale distruzione del Gran Cono vesuviano.
Figura 2 – L’eruzione del Vesuvio del 1631, incisione di N. Perrey in Giuliani, 1632. In questa immagine sono evidenti le colate piroclastiche, i paesi colpiti e la parziale distruzione del Gran Cono vesuviano.
Figura 1 - Pannello di controllo della Sala Operativa dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Osservatorio Etneo, che riprende lo sciame sismico (pannelli in basso) e le telecamere di videosorveglianza (pannelli in alto), la mattina del 24 dicembre 2018 (Foto di M. Neri).
Figura 1 – Pannello di controllo della Sala Operativa dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Etneo, che riprende lo sciame sismico (pannelli in basso) e le telecamere di videosorveglianza (pannelli in alto), la mattina del 24 dicembre 2018 (Foto di M. Neri).
Esplosione Stromboliana diurna dal cratere di NE e terrazza craterica (Foto di G. De Astis)
Esplosione Stromboliana diurna dal cratere di NE e terrazza craterica (Foto di G. De Astis)
Figura 1 - Il Collettivo Neuma con i ricercatori dell’INGV e il regista Valerio Jalongo (al centro) autore del documentario su Arte e Scienza “Il senso della Bellezza”, proiettato all’inaugurazione della mostra.
Figura 1 – Il Collettivo Neuma con i ricercatori dell’INGV e il regista Valerio Jalongo (al centro) autore del documentario su Arte e Scienza “Il senso della Bellezza”, proiettato all’inaugurazione della mostra.
Alcune scene dell’attività del Nuovo Cratere di Sud-Est fra il 2011 e il 2017. Si nota come nei primi tre anni, l’attività è spesso stata fortemente esplosiva, mentre negli anni successivi è stata caratterizzata soprattutto da modeste, a volte anche violente esplosioni stromboliane. Foto di Boris Behncke
Alcune scene dell’attività del Nuovo Cratere di Sud-Est fra il 2011 e il 2017. Si nota come nei primi tre anni, l’attività è spesso stata fortemente esplosiva, mentre negli anni successivi è stata caratterizzata soprattutto da modeste, a volte anche violente esplosioni stromboliane. Foto di Boris Behncke
Figura 5 – La Radiografia Muonica illustrata da una ricercatrice sulla sommità del Monte Echia.
Figura 5 – La Radiografia Muonica illustrata da una ricercatrice sulla sommità del Monte Echia.
18 - INGV - osservazioni e misure in Antartide
18 – INGV – osservazioni e misure in Antartide
17 - INGV - rilevamento speleologico
17 – INGV – rilevamento speleologico
Figura 5 - Mappa della rete sismica del Vesuvio. Sono evidenziate le stazioni OVO, presso la sede storica dell’Osservatorio Vesuviano (cerchietto blu) e BKE (cerchietto rosso). I cataloghi dei terremoti registrati dalle due stazioni sono riportati nell’istogramma di Figura 6.
Figura 5 – Mappa della rete sismica del Vesuvio. Sono evidenziate le stazioni OVO, presso la sede storica dell’Osservatorio Vesuviano (cerchietto blu) e BKE (cerchietto rosso). I cataloghi dei terremoti registrati dalle due stazioni sono riportati nell’istogramma di Figura 6.
Figura 1 - Mappa dello Stretto della Sonda, che mostra la posizione del vulcano Anak Krakatau e delle aree maggiormente colpite dalle onde dello tsunami del 22 dicembre 2018.
Figura 1 – Mappa dello Stretto della Sonda, che mostra la posizione del vulcano Anak Krakatau e delle aree maggiormente colpite dalle onde dello tsunami del 22 dicembre 2018.
Schermata 2018-12-25 alle 19.26.57
Veduta aerea dell’area sommitale dell’Etna, ripresa il 25 aprile 2018 da Boris Behncke (INGV-OE) durante un sorvolo dell’Etna condotto con Orazio Aleppo.
Veduta aerea dell’area sommitale dell’Etna, ripresa il 25 aprile 2018 da Boris Behncke (INGV-OE) durante un sorvolo dell’Etna condotto con Orazio Aleppo.
11 - INGV - manutenzione strumenti per lo studio delle fisica di alta atmosfera
11 – INGV – manutenzione strumenti per lo studio delle fisica di alta atmosfera
5 - INGV - manutenzione rete sismica a Stromboli
5 – INGV – manutenzione rete sismica a Stromboli
La successione piroclastica dell’eruzione del 79 d.C. a Oplonti (Torre Annunziata, NA), con studenti e ricercatori che ne studiano la stratigrafia
La successione piroclastica dell’eruzione del 79 d.C. a Oplonti (Torre Annunziata, NA), con studenti e ricercatori che ne studiano la stratigrafia
Figura 5 - Massimiliano Scuderi, "Isola vulcanica e strutture", 2018 Pittura acrilica su tela.
Figura 5 – Massimiliano Scuderi, “Isola vulcanica e strutture”, 2018 Pittura acrilica su tela.
figura 4 - Flussi piroclastici prodotti nel corso dell’eruzione del 1984 del vulcano Mayon, nelle Filippine (fonte immagine: U.S. Geological Survey).
figura 4 – Flussi piroclastici prodotti nel corso dell’eruzione del 1984 del vulcano Mayon, nelle Filippine (fonte immagine: U.S. Geological Survey).
Figura 1. A sinistra, l’attore Boris Karloff nei panni della creatura. Foto promozionale per il film del 1935 “La sposa di Frankenstein”, diretto da James Whale. A destra Mary Shelley, in un ritratto di R. Easton.
Figura 1. A sinistra, l’attore Boris Karloff nei panni della creatura. Foto promozionale per il film del 1935 “La sposa di Frankenstein”, diretto da James Whale. A destra Mary Shelley, in un ritratto di R. Easton.
Figura 1 - Il Vesuvio prima dell’eruzione del 1631 (Masculo, 1633).
Figura 1 – Il Vesuvio prima dell’eruzione del 1631 (Masculo, 1633).
Ex-cava del Verdolino (Napoli) - I depositi dell’Ignimbrite Campana (39.000 anni fa, in basso a sinistra) e del Tufo Giallo Napoletano (15.000 anni fa, in pendenza sulla destra), prodotti dalle due eruzioni che hanno generato la caldera dei Campi Flegrei
Ex-cava del Verdolino (Napoli) – I depositi dell’Ignimbrite Campana (39.000 anni fa, in basso a sinistra) e del Tufo Giallo Napoletano (15.000 anni fa, in pendenza sulla destra), prodotti dalle due eruzioni che hanno generato la caldera dei Campi Flegrei
Figura 3 - Area fumarolizzata con evidenti coperture di zolfo e solfati idrati (Foto M.Russo)
Figura 3 – Area fumarolizzata con evidenti coperture di zolfo e solfati idrati (Foto M.Russo)
Figura 1 - ubicazione dell’isola di Mayotte, arcipelago delle isole Comore.
Figura 1 – ubicazione dell’isola di Mayotte, arcipelago delle isole Comore.
Flussi di fango (o lahar) originati dall’erosione, da parte delle acque piovane, della cenere vulcanica depositata dalle correnti piroclastiche (fonteimmagine: https://conred.gob.gt/site/Boletin-Informativo-1642018)
Flussi di fango (o lahar) originati dall’erosione, da parte delle acque piovane, della cenere vulcanica depositata dalle correnti piroclastiche (fonteimmagine: https://conred.gob.gt/site/Boletin-Informativo-1642018)
Gouache raffigurante il cratere del Vesuvio il 25 ottobre 1805. Si notano sul piano craterico visitatori e studiosi che osservano le manifestazioni del conetto intracraterico.
Gouache raffigurante il cratere del Vesuvio il 25 ottobre 1805. Si notano sul piano craterico visitatori e studiosi che osservano le manifestazioni del conetto intracraterico.
Figura 7 – Affioramento del deposito prodotto dai surge piroclastici (vedi Glossario) del Monte Echia.
Figura 7 – Affioramento del deposito prodotto dai surge piroclastici (vedi Glossario) del Monte Echia.
Esplosione stromboliana normale prodotta da uno dei crateri che si trovano all’interno della terrazza craterica sommitale, ripresa nel 2015 da Marco Neri.
Esplosione stromboliana normale prodotta da uno dei crateri che si trovano all’interno della terrazza craterica sommitale, ripresa nel 2015 da Marco Neri.
Il Vesuvio è uno dei principali vulcani attivi Italiani, oggi quiescente. E’ monitorato 24 ore su 24 dall’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/Vesuvio)
Il Vesuvio è uno dei principali vulcani attivi Italiani, oggi quiescente. E’ monitorato 24 ore su 24 dall’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/Vesuvio)
6 - INGV - osservazioni di campagna per studi di paleomagnetismo
6 – INGV – osservazioni di campagna per studi di paleomagnetismo
Figura 7. Trabocco lavico sul fianco meridionale del cono centrale e forte attività stromboliana al “Cratere del 1964” a metà maggio 1964. Foto pubblicata da “Epoca”, 14 luglio 1964.
Figura 7. Trabocco lavico sul fianco meridionale del cono centrale e forte attività stromboliana al “Cratere del 1964” a metà maggio 1964. Foto pubblicata da “Epoca”, 14 luglio 1964.
Fotografia aerea dell’area craterica sommitale dell’Etna ripresa da Sud-Est. Accanto ai nomi dei cinque crateri oggi attivi è riportato tra parentesi l’anno della loro nascita. Foto di Marco Neri.
Fotografia aerea dell’area craterica sommitale dell’Etna ripresa da Sud-Est. Accanto ai nomi dei cinque crateri oggi attivi è riportato tra parentesi l’anno della loro nascita. Foto di Marco Neri.
La parete interna della caldera del M. Somma, vista da sud, dal cratere del Vesuvio
La parete interna della caldera del M. Somma, vista da sud, dal cratere del Vesuvio
Anno 2012: il Team di ricercatori dell’ INGV effettua un monitoraggio della debole attività esplosiva del Volcan de Fuego (Guatemala).
Anno 2012: il Team di ricercatori dell’ INGV effettua un monitoraggio della debole attività esplosiva del Volcan de Fuego (Guatemala).
Emissione di cenere dal Cratere di Nord-Est (NEC) la mattina del 18 febbraio 2019, ripresa dalla telecamera di sorveglianza dell’INGV-OE di Catania posta a Milo. Le linee colorate in modo differente indicano approssimativamente i profili topografici osservabili da quella posizione dei vari crateri sommitali dell’Etna: NSEC= Nuovo Cratere di Sud-Est; BN= Bocca Nuova; VOR= Voragine.
Emissione di cenere dal Cratere di Nord-Est (NEC) la mattina del 18 febbraio 2019, ripresa dalla telecamera di sorveglianza dell’INGV-OE di Catania posta a Milo. Le linee colorate in modo differente indicano approssimativamente i profili topografici osservabili da quella posizione dei vari crateri sommitali dell’Etna: NSEC= Nuovo Cratere di Sud-Est; BN= Bocca Nuova; VOR= Voragine.
10 - INGV - campionamento di acque nel lago di Monticchio
10 – INGV – campionamento di acque nel lago di Monticchio
Fleri: Danni alla Chiesa di Maria Santissima del Rosario (Foto INGV).
Fleri: Danni alla Chiesa di Maria Santissima del Rosario (Foto INGV).
figura 3 - L’isola di Sumbawa, Indonesia. Il vulcano Tambora occupa la parte settentrionale, al centro dell’immagine.
figura 3 – L’isola di Sumbawa, Indonesia. Il vulcano Tambora occupa la parte settentrionale, al centro dell’immagine.
Etna
Etna
figura 5 - Calco in gesso di figura umana a Pompei. Fotografia di Giorgio Sommer, 1873.
figura 5 – Calco in gesso di figura umana a Pompei. Fotografia di Giorgio Sommer, 1873.
Figura 4 - Zolfo (sulphur - S) cristallizzato su una fumarola, gli aghi anche di 7-8 cm sono costituiti dalla sovrapposizione di cristalli bipiramidali rombici (Foto Laila Petra Baccolo)
Figura 4 – Zolfo (sulphur – S) cristallizzato su una fumarola, gli aghi anche di 7-8 cm sono costituiti dalla sovrapposizione di cristalli bipiramidali rombici (Foto Laila Petra Baccolo)
Figura 2 - Fessura eruttiva apertasi in prossimità dell'orlo della parete occidentale della Valle del Bove, ripresa il 24 dicembre 2018 (foto di B. Behncke).
Figura 2 – Fessura eruttiva apertasi in prossimità dell’orlo della parete occidentale della Valle del Bove, ripresa il 24 dicembre 2018 (foto di B. Behncke).
9 - INGV - verifica del funzionamento di stazioni sismiche
9 – INGV – verifica del funzionamento di stazioni sismiche
Carta schematica morfo-strutturale (De Astis et al., 2013) ottenuta attraverso rilievi sul terreno e anlilisi d’immagine, e basata su un DEM (Digital Elevation Model) da Baldi et al. (2002).
Carta schematica morfo-strutturale (De Astis et al., 2013) ottenuta attraverso rilievi sul terreno e anlilisi d’immagine, e basata su un DEM (Digital Elevation Model) da Baldi et al. (2002).
14 - INGV - rilevamento geologico
14 – INGV – rilevamento geologico
Vista panoramica della cima dell’Etna ripresa da Nord, nel Luglio 2017. In primo piano il Cratere di Nord-Est, il cui orlo sud-occidentale costituisce il punto più elevato del vulcano. Foto di Marco Neri.
Vista panoramica della cima dell’Etna ripresa da Nord, nel Luglio 2017. In primo piano il Cratere di Nord-Est, il cui orlo sud-occidentale costituisce il punto più elevato del vulcano. Foto di Marco Neri.

Archivi

  • Dicembre 2019
  • Novembre 2019
  • Ottobre 2019
  • Settembre 2019
  • Agosto 2019
  • Luglio 2019
  • Giugno 2019
  • Maggio 2019
  • Aprile 2019
  • Marzo 2019
  • Febbraio 2019
  • Gennaio 2019
  • Dicembre 2018
  • Novembre 2018
  • Ottobre 2018
  • Settembre 2018
  • Agosto 2018
  • Luglio 2018

RSS News da INGVcomunicazione

Eventi futuri

Nessun evento imminente

A WordPress.com Website. Tema: Apostrophe 2 di WordPress.com