10 anni fa, l’eruzione del vulcano Eyjafjallajökull
Il 20 marzo 2010 cominciava l’eruzione del vulcano islandese dal nome impronunciabile: Eyjafjallajökull. Quell’evento conquistò la ribalta mediatica per molte settimane, a causa dei gravi disagi subiti dal traffico aereo europeo e intercontinentale. Infatti, enormi quantità di cenere vulcanica furono immesse in atmosfera per diverse settimane e furono disperse dai venti verso l’Europa, anche a grandi distanze dalla bocca eruttiva. La presenza di cenere in aria può compromettere la sicurezza dei voli e ha reso necessario chiudere gli spazi aerei e molti aeroporti europei. I disagi continuarono fino agli inizi di maggio 2010, ma l’attività eruttiva proseguì fino al 23 giugno.
A livello locale l’eruzione creò gravi disagi alla popolazione e danni all’agricoltura e all’allevamento poiché le ceneri e i gas emessi dal vulcano in eruzione inquinarono i suoli e l’acqua.
Alcuni ricercatori dell’INGV raggiunsero l’Islanda per studiare i prodotti vulcanici emessi e monitorare la fase terminale dell’eruzione. Tra questi, Piergiorgio Scarlato e Daniele Andronico, autore della fotografia in evidenza, che mostra il vulcano in piena attività.