Marsili

Ubicazione e altezza massima: Tirreno Meridionale, 39° 14.912N -14° 23.228’E; Marsili Seamount= – 508 m s.l.m.
Superficie: ≈2100 km²
Tipo di vulcano: stratovulcano
Tipi di eruzioni prevalenti: effusive, esplosive di bassa energia
Fenomeni prevalenti: degassamento nel settore centrale, sismicità
Inizio attività eruttiva: ≈0.7-1 milione di anni
Ultima eruzione: tra 2100 e 3000 anni fa
Stato di attività: attivo

Il vulcano sottomarino (seamount) del Marsili è il più esteso ed elevato vulcano attivo del Mediterraneo e d’Europa, posizionato nella parte centrale dell’omonimo bacino oceanico. Ha una struttura allungata in direzione NNE-SSO ed è costituito da più fratture eruttive allineate e da oltre 80 centri eruttivi minori (coni avventizi). Misura circa 70 km in lunghezza e 30 in larghezza. La sua base si trova nella piana batiale tirrenica ad un profondità di circa 3400 m e il suo apice è a 508 m di profondità (Figure 1 e 2).

Figura 1 – Localizzazione del vulcano Marsili nel Tirreno meridionale(elaborazione G. Ventura, INGV-Roma1)
Figura 2 – A sinistra: batimetria del vulcano Marsili (S. Passaro (CNR) e G. Ventura INGV e CNR)); a destra: sondaggio sottomarino a gravita’ Marsili1 con i depositi delle ultime eruzioni del Marsili (livelli scuri). I livelli chiari colore ocra sono le sabbie fini e argille dei sedimenti del Mare Tirreno (S. Tamburrino (CNR) e G. Ventura).

Il Marsili ha una storia eruttiva molto lunga che è iniziata tra 0.7 e 1 milione di anni fa (Ma), di cui naturalmente si conosce ancora poco vista l’inaccessibilità del vulcano. Nel corso della sua lunga attività ed in base ai dati di età disponibili, il periodo eruttivo più vivace è collocabile soprattutto fra 0.78 e 0.1 Ma durante il quale il Marsili ha dato luogo ad eruzioni prevalentemente effusive e, in misura minore, esplosive a bassa energia. Le sue rocce hanno un’affinità calcalcalina da bassa ad alta in potassio e variano in composizione da basalti a trachiti.
Ci sono stati degli studi recenti (link ad un articolo del blog INGVTerremoti riportato in basso) che hanno dato nuovo slancio alle ricerche su questo vulcano. Tali studi hanno stabilito che le ultime eruzioni siano avvenute in epoca storica, tra 2100 e 5000 anni fa, da piccoli coni localizzati nella parte centrale dell’apparato vulcanico. Questi studi e gli articoli pubblicati su giornali e riviste divulgative hanno acceso anche un grande interesse tra il pubblico e gli appassionati, tant’è che nei seminari vulcanologici divulgativi e nelle lezioni per le scuole la domanda sul Marsili non manca mai! Il vulcano è anche uno dei più disegnati dai bambini (Figura 3).

Figura 3 – Il disegno del vulcano Marsili dell’alunna Chiara Pone (10 anni), dal Progetto Editoriale dell’INGV (Comitato Scientifico: Valeria Misiti e Maria Di Nezza) e dell’Istituto Poligrafico dello Stato S.p.A.: MAgMA MIA!

L’attività attuale del Marsili è caratterizzata da fenomeni vulcanici secondari, in particolare degassamento sottomarino, e da sismicità di bassa magnitudo indotta da processi vulcano-tettonici e idrotermali; i terremoti sono registrati solo da stazioni poste sul fondo del mare intorno al vulcano. Non vi sono evidenze morfologiche di grandi frane o collassi avvenute nel passato, ma sono in corso attività di ricerca per valutare la effettiva stabilità dell’edificio vulcanico e quindi la possibilità che da grandi frane o collassi di settore si originino dei maremoti (tsunami). Il rischio associato a possibili eruzioni sottomarine è invece estremamente basso dati gli oltre 500 m di spessore di acqua di mare che separano la cima del vulcano dalla superficie terrestre.

Link: https://volcano.si.edu/volcano.cfm?vn=211080

https://ingvterremoti.wordpress.com/2015/05/19/cosa-non-sappiamo-del-vulcano-marsili/