Attività eruttiva di Stromboli del 31 marzo 2020

Colata di lava nel punto di fuoriuscita (la bocca più settentrionale dell’area craterica Nord), nella serata del 31 marzo 2020. Fotografia di R. Zaia

La nuova eruzione effusiva dello Stromboli è durata solo 24 ore, dalle prime ore del 31 marzo alle prime ore dell’1 aprile 2020.

A partire dalle ore 03:16 (ore locali) del 31 marzo è stata osservata un’anomalia nel segnale sismico compatibile con l’inizio dell’emissione di una colata lavica. Le prime immagini disponibili, riprese dalle telecamere di sorveglianza dell’INGV-Osservatorio Etneo (Figura 1), mostrano che la colata lavica era alimentata dall’area craterica Nord producendo un flusso che ha percorso rapidamente la Sciara del Fuoco e raggiunto la linea di costa alle ore 03:50 (ore locali) del 31 marzo. Il fenomeno effusivo è stato preceduto da una frequenza delle esplosioni stromboliane in area sommitale attestata su valori medio-alti (20 eventi esplosivi all’ora).

Figura 1. In alto da sinistra a destra, immagine termica e visibile registrate dalle telecamere poste a quota 190 m s.l.m. ed a quota 400 m s.l.m. che mostrano il trabocco lavico dall’area craterica Nord. In basso a sinistra, immagine registrata dalla telecamera termica di Punta dei Corvi, che mostra il raggiungimento della linea di costa del fronte del trabocco lavico; a destra una foto che mostra il fronte del flusso lavico che raggiunge il mare (foto di R. Zaia).

Durante il pomeriggio del 31 marzo, si è osservato che la colata lavica era alimentata dalla bocca più settentrionale dell’area craterica Nord, il cui orlo si era notevolmente abbassato (Figura 2). Tale bocca continuava a produrre esplosioni stromboliane di media e bassa energia, con lancio in aria di brandelli di lava incandescente fino ad altezze di alcune decine di metri, osservabili mediante immagini termiche.

Figura 2. Attività esplosiva alla bocca che ha generato la colata lavica, nel pomeriggio del 31 marzo 2020. Immagine termica a sinistra; nell’immagine a destra si nota come l’orlo della bocca si è abbassato rispetto all’altezza della terrazza craterica.

La colata lavica continuava ad essere ben alimentata nella serata del 31 marzo; dopo le ore 03:00 (ore locali) dell’1 aprile con l’ausilio delle telecamere di sorveglianza si è potuto osservare che l’alimentazione della colata è progressivamente diminuita (Figura 3). Successivamente, l’area craterica non è stata visibile a causa delle cattive condizioni meteorologiche; solo dopo le 10:20 (ore locali) si è potuto constatare che l’alimentazione della colata lavica era cessata. Al momento della scrittura di questo articolo (1 aprile 2020 pomeriggio), si osserva attività stromboliana da entrambe le aree crateriche Nord e Centro-Sud. Permane un’anomalia termica e l’ emissione di vapore a valle della Sciara del Fuoco e in prossimità della linea di costa, associabile al raffreddamento della colata di lava.

Figura 3. Nelle prime ore dell’1 aprile 2020, le immagini della telecamera termica a quota 190 m sul lato nord della Sciara del Fuoco mostrano la progressiva diminuzione dell’alimentazione della colata lavica e finalmente, alcune ore dopo, la cessazione dell’attività effusiva.