Islanda: una nuova eruzione
Come tante altre volte, le spettacolari immagini che ci arrivano in queste ore dall’Islanda raccontano di una Natura forte e impetuosa, in continua e rapida evoluzione.
Ieri, 10 luglio, alle 16:40 ora locale (18.40 in Italia) è cominciata un’eruzione vulcanica nei pressi di Litli Hrútur, nella penisola di Reykjanes, estremità sudoccidentale dell’Islanda, non distante dal teatro della precedente eruzione di Fagradalsfjall (Figura 1).

Al momento in cui scriviamo, una colata di lava fuoriesce da una fessura lunga circa 900 metri, con piccole fontane di lava (Figura 2). Attualmente non c’è emissione di cenere nell’atmosfera.

L’eruzione è stata preceduta da un sollevamento del suolo rilevato dai satelliti con l’interferometria SAR (Figura 3), e da una sequenza sismica iniziata il 4 luglio che ha fatto registrare finora oltre 1200 terremoti nella regione, il maggiore dei quali di magnitudo attorno a 5 (Figura 4).


L’area interessata dall’evento eruttivo si trova in una regione disabitata, quindi non ci sono rischi immediati per la popolazione e le infrastrutture. Tuttavia l’Icelandic Meteorological Office (IMO) ha diramato un comunicato, diffuso attraverso il suo sito web, in cui si consiglia di non entrare nell’area fino a quando i soccorritori non avranno avuto la possibilità di valutare le condizioni, in particolare per quanto riguarda la qualità dell’aria dovuta all’eventuale presenza di gas vulcanici. Si consiglia inoltre di prestare attenzione ai pendii ripidi lungo i quali possono verificarsi cadute di massi a seguito dello scuotimento dovuto ai terremoti più energetici.
Per i prossimi giorni si attendono gli aggiornamenti dell’istituto islandese.