Il secondo giro dell’onda d’urto dell’Hunga Tonga – Hunga Ha’apai

di Alessandro Bonforte, Rosario Catania, Roberto Maugeri

Le stazioni dell’Etna Radio Observatory (ERO), essendo deputate alla misura di onde elettromagnetiche fortemente condizionate dalle condizioni atmosferiche, sono corredate da sensori di tipo meteorologico per il controllo dei parametri dell’aria. Tra questi sensori ci sono, ovviamente, dei barometri che eseguono un campionamento continuo (una misura ogni 5 minuti) della pressione atmosferica.

L’onda d’urto dell’eruzione del vulcano Hunga Tonga – Hunga Ha’apai, come sapete, ha fatto il giro del mondo ed è stata rilevata dai barometri e dai sensori infrasonici installati su tutto il pianeta, anche sull’Etna che si trova quasi agli antipodi rispetto alla sorgente. Non sorprende dunque che anche i sensori di ERO abbiano nettamente registrato il passaggio del fronte d’onda acustica sulla nostra zona; un po’ più sorprendente è il secondo passaggio, il 17 mattina alle 8.25 UTC, dello stesso fronte che ha continuato a propagarsi intorno alla Terra, completando il secondo giro sopra di noi in circa 36 ore.

Hunga 2022 secondo giro

Assumendo un percorso di circa 40.000 Km, la velocità media è stata di circa 1111 Km/h, prossima a quella del suono al livello del mare si 1235 Km/h.

Stasera (18 gennaio) sapremo se quest’onda d’urto sarà stata in grado di compiere il terzo giro, seppur con un’energia che sarà anche arduo rilevare.

Nell’immagine di copertina usiamo una foto del satellite giapponese Himawari-8 che mostra la nube eruttiva del 15 gennaio 2022 all’inizio del suo viaggio.

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